Borghi
Gaeta
La Gaeta medievale
Il centro storico di Gaeta è adagiato sul promontorio di Monte Orlando e si affaccia sull’omonimo golfo, il cui nome ha origine dalla parola greca “kaiadàs” (insenatura) oppure dalla nutrice di Enea, Caieta, sepolta qui dall’eroe troiano durante il suo viaggio verso le coste laziali. In età romana fu un luogo di villeggiatura per i ricchi patrizi romani. Dal VI sec. d.C. divenne un castrum, fortificato da imponenti mura di cinta. Dal IX al XII secolo fu un ducato autonomo, che batteva moneta propria: il follaro. Caduta sotto il dominio dei Normanni, passò poi agli Angioini e agli Aragonesi. Con la dominazione spagnola, iniziata nel 1504, la città di Gaeta fu dotata di nuove fortificazioni da Carlo V d’Asburgo. Nel 1734 fu conquistata dai Borbone divenendo parte del Regno delle Due Sicilie fino al 13 febbraio 1861, quando Francesco II di Borbone si arrese, dopo 102 giorni di resistenza, all’assedio dell’esercito sabaudo guidato dal generale Enrico Cialdini. Nel 1927 fu annessa alla Provincia di Roma e nel 1934 alla neonata provincia di Littoria, oggi Latina.
La visita del centro medievale (Quartiere di Sant’Erasmo) può avere inizio dal Lungomare Caboto, dove termina l’istmo di Montesecco. Qui troviamo la settecentesca Porta di Carlo III, detta dell’Avanzata, che perse la sua funzione dopo la rettifica della strada di accesso alla città e il riempimento del fossato nel 1933. Proseguendo si raggiunge la Porta di Carlo V o della Cittadella, per secoli l’unico accesso al borgo medievale per chi arrivava via terra e in cui si trova la cappella di Santa Maria de la Soledad del 1661.
Sul lungomare, addossata alle mura di cinta della città, si trova la trecentesca Chiesa della SS. Annunziata, con l’annesso convento e la piccola ma preziosa Grotta d’Oro, in cui papa Pio IX concepì il dogma dell’Immacolata Concezione durante il suo esilio nel 1848. Più in alto si erge l’imponente Chiesa di San Francesco, fatta realizzare in stile neogotico da Ferdinando II di Borbone in ricordo di papa Pio IX. Lungo via Angioina si raggiunge il Castello, che fu parzialmente adibito a prigione militare. Il grande complesso monumentale si distingue in un’ala superiore (Castello Aragonese) e una inferiore (Castello Angioino), con torri cilindriche in tre dei suoi angoli.
Tra i vicoli del centro storico si trova anche la Chiesetta di Santa Maria in Pensulis (S. Lucia) con il campanile arabeggiante, edificata in prossimità del Palazzo di Ladislao. Vicino Punta Stendardo si erge la Cattedrale di Sant’Erasmo, nata intorno al X secolo sulla piccola chiesa di Santa Maria del Parco (VII secolo). Più volte rimaneggiata nel corso dei secoli, presenta un bellissimo campanile alto 57 metri, realizzato nel XII-XIII secolo riutilizzando elementi architettonici di età romana. Il cinquecentesco Palazzo del Cardinale De Vio ospita, invece, il Museo Diocesano, all’interno del quale è esposto il prezioso Stendardo di Lepanto: cimelio della storica battaglia navale combattuta tra Cristiani e Turchi nel 1571.