Monumenti
Formia
Il Porticciolo Romano
Il porticciolo si trova in un’insenatura protetta che separa il promontorio di Gianola dal Monte di Scauri. È impropriamente definito “romano”, poiché fu realizzato nel 1930 dal marchese Carlo Afan de Rivera, proprietario di un’estesa tenuta sul promontorio di Gianola, per consentire l’ormeggio delle sue imbarcazioni e di quelle da pesca che per consuetudine trovavano riparo nel luogo.
Le strutture attualmente visibili formano due bracci che convergono in un’apertura centrale, delimitando un bacino di forma trapezoidale. Moli e banchine sono in pietra calcarea locale legata con malta, mentre le scalette e i dispositivi di ormeggio sono in pietra sagomata. Il porticciolo fu costruito inglobando i muri perimetrali di una peschiera di età romana destinata all’allevamento ittico, che presentava setti murari interni e un complesso sistema di ricambio dell’acqua salmastra con acque sorgive. La peschiera era annessa ad una sontuosa villa marittima con terrazze e portici, che occupava il promontorio di Gianola e che viene tradizionalmente attribuita a Mamurra, un dissoluto cavaliere romano di origine formiana, vissuto nel I sec. a.C. Fu uno stretto collaboratore di Caio Giulio Cesare e lo seguì nelle sue campagne in Gallia, dove si arricchì smisuratamente.
L’erronea attribuzione del sito ad un porticciolo invece che ad una peschiera è legata anche alla denominazione tradizionale del luogo, Porto di Giànola, che si trova in un atto del 1391, pubblicato nel Codex Diplomaticus Cajetanus, in cui è scritto “portum Janulae prope Scaulum” (cioè Scauri).
Il porticciolo di Gianola è inserito nell’area del Parco Regionale della Riviera di Ulisse.